palazzo Comune (2)In concomitanza con l’avvio di EXPO2015 Santhià offre agli amanti del turismo “lento” e appassionato di luoghi insoliti contrassegnati dall’inclinazione al relax e alla voglia di approfondire informazioni sulla storia, il paesaggio, le tradizioni, la gastronomia uno strumento che faciliti la fruizione del territorio.

Apriamo con una breve intervista agli  amministratori del Comune, cercando di approfondire le ragioni che hanno animato l’iniziativa di lanciare questo sito. Cominciamo con il sindaco Angelo Cappuccio.

D. Signor Sindaco, cosa offre Santhià ai visitatori da giustificare la pubblicazione di un sito internet?

R. Santhià possiede due particolarità tali da renderla interessante al turista italiano o straniero che sia. La prima, di carattere intrinseco, è rappresentata da alcuni beni culturali, quali la splendida chiesa Collegiata, in stile neoclassico, la chiesa barocca della SS. Trinità, di recente riportata al suo splendore, la stazione Idrometrica, la più importante d’Europa e altri beni architettonici minori. Vi è poi il paesaggio della risaia, che in ogni stagioni presenta un volto differente e stimolante, insieme alla possibilità di fruire di alcuni itinerari pedestri e ciclabili che presto saranno adeguatamente segnalati. E ci sono le tradizioni, in primis quella del carnevale, ma anche le innumerevoli manifestazioni che animano la città durante tutto l’anno. La seconda particolarità riguarda il fatto che Santhià, grazie alla sua posizione geografica che ne fa un nodo autostradale e ferroviario unico nel suo genere, costituisce la porta d’ingresso al cuore del Piemonte Orientale, con Vercelli, Biella, Casale Monferrato, Ivrea, il Canavese e i suoi colli e laghi situati nel raggio di 20-40 chilometri al massimo.

 D. Cosa vi aspettate quindi da questo sito?

R. Il sito è soltanto uno degli strumenti che questa Amministrazione sta mettendo in atto per rilanciare un territorio che deve riconvertirsi, passando da una impostazione di tipo industriale, purtroppo ormai in forte declino, verso una improntata alla micro imprenditorialità. In realtà si tratta di costruire una nuova cultura dello sviluppo economico che fatica ad affermarsi. Il fatto di offrire strumenti a basso costo, in quanto è noto che le risorse a disposizione degli enti locali sono ormai ridotte all’osso, dovrebbe invogliare ad avere fiducia in questo territorio e quindi ad investire per creare nuove opportunità e posti di lavoro.

E ora passiamo all’assessore alla Cultura e al Turismo Luigi Zai che ne ha curato l’organizzazione.

D. Quali problematiche avete incontrato nella costituzione di questo sito?

R. Due tipi di problematiche. La prima, di ordine organizzativo e tecnico, in quanto si trattava di individuare la modalità meno onerosa e più flessibile per garantire l’implementazione e il successivo costante aggiornamento. Per questo abbiamo pensato di affidarci ad una associazione culturale già orientata alla promozione del territorio quale la Compagnia dell’Armanac, affidandole il compito di “riempire” il sito e di mantenerlo aggiornato, soprattutto per quanto riguarda i numerosi eventi. La seconda è quella dell’impatto sugli operatori a cui abbiamo offerto la presenza gratuita e che in alcuni casi si sono ancora dimostrati increduli e poco motivati. Ma sono certo che nel tempo, vedendo e toccando con mano, si convinceranno che oramai non si può più fare a meno di questo strumento di promozione e diffusione. Quello che invece mi incoraggia maggiormente è il fatto che in questo progetto, che mai conoscerà la parola “fine”, stiamo coinvolgendo le numerosissime associazioni presenti nel panorama socioculturale santhiatese. Sono loro l’anima della città e la ragione della sua vitalità, garanzia per un sicuro successo.

Allora… in bocca al lupo e buon lavoro!