Nei primi mesi dell’anno le vie della nostra città sono percorse
dalla magia del
CARNEVALE STORICO DI SANTHIA’
http://www.carnevalestoricosanthia.com/
per info anche www.prolocosanthia.it
.
Il Carnevale di Santhià è uno dei più importanti del Piemonte ed è certamente il più antico (i primi documenti che lo menzionano risalgono alla prima metà del XIV secolo).
Esso trae origine dalla “rivincita” del popolo delle campagne nei confronti delle più o meno opprimenti autorità cittadine e dalla sconfitta della “schiavitù della fame”, piaga che ha caratterizzato per secoli ampi strati del mondo rurale. Di quest’ultima vittoria, seppur modificata e corretta nel corso del tempo, resta ancor oggi il vivo ricordo nella tradizionale Fagiolata, che altro non è se non una grande distribuzione gratuita di cibo per tutti.
Questi sono dunque gli ingredienti per giustificare una grande festa popolare, com’è appunto il Carnevale, ai quali si è aggiunto, nel corso degli anni, un desiderio di trasgressione nei confronti del potere e delle consuetudini vigenti.
Il momento più tradizionale e atteso dalla popolazione è la Colossale Fagiuolata del Lunedì grasso (che è ritenuta la più grande d’Italia), insieme alle grandi e spettacolari sfilate “di gala” con carri allegorici, gruppi mascherati e bande: due diurne, domenica e martedì grasso al pomeriggio, e una notturna, il lunedì sera.
Tra le diverse manifestazioni che si svolgono a Santhià durante il periodo del Carnevale, la più caratteristica è la “colossale fagiolata” del lunedì grasso.
Si tratta di un grande pranzo a base di fagioli e salame, offerto ogni anno all’intera popolazione (e ai numerosi “forestieri”) dalla Società Fagiuolesca, un’antica compagnia a cui è affidata da secoli l’organizzazione della festa.
Il sabato precedente, gli organizzatori provvedono alla preparazione dei 150 paioli di rame (“caudere”) nei quali verranno cotti i fagioli.
La domenica le grandi pentole vengono riempite di acqua per l’ammollo dei legumi e, finalmente, alle cinque del mattino del lunedì, una rappresentanza del Corpo dei Pifferi e Tamburi dà la sveglia alla popolazione e, soprattutto, ai quaranta cuochi che dovranno controllare la cottura dei fagioli.
A mezzogiorno inizia la distribuzione gratuita delle 20.000 porzioni a residenti e ospiti e un esercito di trecento camerieri cerca di accontentare un po’ tutti, distribuendo 2 q di pane, 10 q di salame e 20 q di fagioli, che con una perfetta organizzazione vengono serviti in meno di venti minuti. La distribuzione è allietata da musiche e danze e “sacralizzata” dalla benedizione impartita dal Parroco.
Tra i pranzi rituali offerti alla popolazione nel periodo di Carnevale, quello di Santhià è considerato uno dei più grandiosi e spettacolari. Non a caso la fagiolata santhiatese – come si è detto – viene considerata la più grande d’Italia.